martedì 15 febbraio 2011

La ricchezza delle idee

Parafrasando le parole di Damien Hirst: "...di idee se ne possono avere a migliaia e non costano nulla"...
Spesso le idee e i sogni vengono dimenticati, specialmente in Italia in questo momento di profonda tristezza morale ed etica.
L'Italia rimane, comunque, una fonte inesauribile: spunti, idee, bellezze, genialità.
L'Italia è Storia, Cultura, Arte... storia, cultura, arte fatte dalle Persone.
Quando un Sistema è fragile non è un obbligo seguirlo; quando non sono più forti i Valori, non vuol dire che questi non esistano.
Riappropriamoci della capacità di creare, perché creare è dare vita al nuovo, è cambiamento, è coraggio.
Nel momento della facilità/fragilità, dell'apparenza e del vuoto, torniamo ad essere Persone forti 'di Noi' e 'in Noi', capaci di dare contributi, di progettare il Nuovo.

2 commenti:

  1. Idee e creatività (unite in un binomio inscindibile) celano il superamento di due vecchie visioni europee: da un lato il culto del 'genio' e dall'altro quella della sacralità della creazione. Per secoli abbiamo vissuto all'ombra di un paradigma elitario per l'arte, così esclusivo da generare la classe pseudo-sacerdotale dei critici. Ma lo stato di necessità in cui si trova la nostra cultura (non parlo di economia, si badi, ma di CULTURA) ci spinge a rivedere questo atteggiamento passivo, favorendo la condivisione dei contributi di quei 'Noi' di cui parla Laura. Perché è così che il 'Noi' rinverdirà le identità culturali corrose e frammentate dai media generalisti e dalle transumanze dei grandi capitali (che si spostano preferibilmente laddove le identità sono più fragili e accondiscendenti). L'economia dell'indifferenziato (secondo cui tutto si poteva tradurre nel suo equivalente monetario, incluse identità e valori) è battuta sul campo dalla sommatoria degli innumerevoli contributi molecolari (di quel collettivo di singolarità-aggregate di artisti, designer, artigiani, musicisti, architetti, fotografi, start-upper, makers) che, tra non molto, genereranno (almeno) il 51% del PIL dei propri paesi, divertendosi molto, lavorando con passione, vivendo più felici e trasmettendo una nuova visione alle future generazioni. Questo è il mio (nostro?) bicchiere 'mezzo-pieno'.

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  2. Enrico, io direi che è 'nostra' la voglia di fare e di generare materia di ricerca nuova, materia e ricerca coraggiose, in cui le parole diventano il veicolo di azioni e creazioni attive e fruibili e che rispondano alle esigenze del 'Qui ed Ora'... e dato che il 'nostro' 'Qui ed Ora' è così italianamente critico e frammentato aggiungo che c'è davvero da 'tirarsi su le maniche' aprire la mente, sporcarsi le mani e cercare di escogitare con Creatività Etica nuovi stratagemmi culturali per interessare le menti abituate alla comodità attuale.

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