venerdì 28 settembre 2012

alle 3, una notte

Erano le tre, questa notte. Circa le tre.
Succede che il posto che frequentavi da quando eri ragazzina, esplode. Raso al suolo. Lamiere, legno e vetri, di quel posto in cui ti sei seduta mille volte, a bere con gli amici o sui gradoni gialli a parlare. Il posto in cui, da adulta, andavi coi tuoi figli a giocare, in cui andavano i tuoi amici più cari coi loro figli, i compagni di scuola, andavano i tuoi nipoti e le persone che conosci da quando hai iniziato a guardare un po' il mondo fuori da te.
Una notte, alla tre, esplode. Il posto che dava lavoro a due famiglie, il posto gestito dal padre dei due bimbi che vanno a scuola coi tuoi. Pensi a cosa sarebbe accaduto se fosse successo magari di giorno, con le persone, magari una domenica. Una fuga di gas, si crede...
Solo macerie, non ci sono feriti.
A volte nella vita le cose accadono, senza un perché preciso.
Un sottile filo di ragnatela, che può resistere indenne fino alla morte del ragno, oppure rompersi per una foglia che cade accidentalmente.
Pensi a quei posti dove gli ordigni scoppiano ogni giorno, portando con sé cose e persone.
Pensi a quanto sei stato fortunato.
Pensi a quegli anni in cui ti domandavi "caso o destino"? E la risposta poco conta perché non cambia l'ordine degli eventi.
Succedono cose, talvolta inaspettate.
Un giorno qualcosa sparisce, magari un muro, magari una persona, magari un sentimento; poi si riprende, in modo diverso, perché le cose, per caso o per destino, cambiano.







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