sabato 18 giugno 2011

Perché Oro?

Il precedente post di apertura sull'argomento materiali era dedicato al metallo 'nobile' per eccellenza, l'oro, con caratteristiche generali e cenni storici tratti da Homolaicus.com.

Oggi vorrei aggiungere qualche pensiero sulle motivazioni che possono spingerci a scegliere un oggetto in oro piuttosto che in un altro materiale e considerare le valenze simboliche intrinseche di questo metallo.

Tradizionalmente l'oro è considerato il metallo più prezioso, perfetto, incorruttibile, l'immagine del sole, simbolo dei principi divini, segno della gloria terrena e celeste. In cinese lo stesso carattere chin designa oro e metallo. L'oro identifica lo splendore della luce, secondo le tradizioni dell'India è la luce minerale, ha carattere igneo, solare e divino. In certi paesi la carne degli Dei è fatta d'oro così  come quella dei faraoni egizi. Nelle icone bizzantine l'oro è la luce celeste. L'oro-luce è generalmente simbolo della conoscenza, lo yang essenziale; per i Brahmana l'oro è immortalità e verità. In cina come in India si sono preparate droghe di immortalità a base di oro. Per gli Aztechi questo metallo è associato alla pelle nuova della terrra, simbolo del rinnovamento periodico della natura e Xipe Totec, divinità della pioggia e del rinnovamento, è anche il dio degli orafi; le vittime in suo onore venivano scorticate e i sacerdoti si rivestivano con la loro pelle tinta di giallo come l'oro.In Africa occidentale è il metallo regale.Con un grammo di oro si può fare un filo sottile come un capello e circondare un villaggio intero; metallo inalterabile, esoterico. In  Grecia, nostra culla culturale, l'oro simboleggia fecondità, ricchezza, dominio, centro del calore-amore-dono, fuoco di luce-conoscenza-irraggiamento, segno della mente, e immortalità. Luce solare e conoscenza, simbolo del Cristo, luce, Sole, Oriente. Nella mitologia e nel folklore, il colore dorato è il colore della saggezza, delle abilità magiche, così come il colore della parte orientale.

Le immagini simboliche  evocano, velandole, realtà superiori che non possono essere descritte e comunicate attraverso gli usuali schemi razionali e verbali, una forma di espressione metarazionale e metaverbale che, superando i lacci del linguaggio e della ragione, raggiunge lo spirito umano comunicando significati che la parola, spesso, non riesce ad esprimere.
Un valore simbolico, però, come si evince dagli esempi sopracitati, per un soggetto o per un'epoca non rappresenta sempre ugual valore per tutte le persone o per tutte le epoche. I contesti sociali o geografico-culturali o i periodi storici sono determinanti; quindi se da un lato tra simbolo ed osservatore si può ipotizzare una sorta di "risonanza", di vibrazione spirituale simpatetica determinata da fattori ancestrali e fortemente evocativi, dall'altro lato si deve tener presente anche il contesto in cui i simboli e i soggetti esistono.

Cosa accade se associamo, in maniera nemmeno scontata, l'oro alla gioielleria? Di che valenza si carica oggi questo materiale?

Il  gioiello inteso come ornamento del corpo, può da solo essere esso stesso, puro oggetto, simbolo di un sentimento (amore, matrimonio, famiglia) o di uno stato di appartenenza (ceto sociale, classe religiosa o politica), simbolo culturale ma anche evocativo della memoria e del ricordo; un gioiello può essere l'espressione di uno stile, di un mood o trend o semplicemente pura vanità. 
Il gioiello comunica diversi messaggi, lo fa essenzialmente attraverso il design, o la sua forma, e attraverso il materiale, diventando  espressione di un mondo, o di un determinato contesto caratterizzato e caratterizzante, determinato da stili formali ed espressivi peculiari di un dato momento storico e contraddistinto dai materiali 'specifici' dell'epoca. Possono esserci, quindi, diversi codici espressivi, con un'insita attenzione al dettaglio e ai rapporti formali; codici che possono evocare miti, misteri, magie, riti o tradizioni, stile, eleganza o semplice equilibrio ritmico. 
Certo è che l'ornamento vive nella nostra quotidianità e comunica il nostro mondo o le nostre categoria di appartenenza, chi siamo in parte o cosa decidiamo di voler dire o esprimere attraverso ciò che ci adorna oppure no. Un tempo monili d'oro erano esclusiva dei regnanti o delle persone di potere politico, spirituale, religioso; oggi indossare un oggetto in oro, o peggio, dorato, è cosa, generalmente comune o quanto meno, un'abitudine molto diffusa tra le persone di ogni genere. Ogni epoca ha espresso modi diversi, ma sostanzialmente simili, per distinguere le classi, le appartenenze, il gusto, e tocchiamo quindi il concetto del lusso; il lusso ha dunque rappresentato per molti anni lo status symbol per eccellenza, mentre ora è lo style symbol a prevalere, lo stile personale che spesso evita gli eccessi ostentativi. Contemporaneo è oggi trasmettere il proprio stile, a prescindere, spesso ma non sempre, dagli alti costi. Contemporaneità e tecnologia (rimando all'articolo Satus symbol oggi di Andrea Bressa).
Il valore simbolico dell'oro, che si è formato e trasformato nella storia, si è sedimentato, però, nel nostro inconscio collettivo, in quell'immaginario che rende un individuo membro della società in cui nasce.  Il simbolo, per natura immediato, viene percepito a livello sensoriale senza decodifiche razionali, la coscienza lo vive in modo emotivo e quindi immediato senza farlo "transitare" per la parte razionale. Ecco, quindi, la sua importanza anche in un'epoca in cui, come simbolo e materiale-oggetto, questo metallo non appartiene direttamente al nostro vissuto ma si àncora come segno del passato ricostruendo una continuità con l'antico. Un gioiello dal basso valore progettuale ed estetico, quindi, quando è realizzato in oro, si veste comunque dell'aura donata da questo metallo. La bellezza di un oggetto-gioiello inizia a dipendere,  così, dai nostri gradi di consapevolezza rispetto ad una sensibilità materica ed estetica. Diventerebbe interessante analizzare l'atteggiamento e le soluzioni dei vari Brand rispetto all'utilizzo di questo materiale (indipendetemente dalla generale crisi di mercato); interessante anche perché spesso le scelte di acquisto relative a un gioiello sono scelte di acquisto di un Brand e della sua mission.
Uno degli esempi di design più riusciti ed eleganti, da parte di aziende di rilievo, rimane senza dubbio B.zero1, nelle versioni pensate da Anish Kapoor per Bulgari ovviamente. L'anello, che rappresenta storicamente il Brand, progettato dallo scultore indiano in oro rosa e ceramica bianca e nera e oro rosa e acciaio. 

Allora la domanda che pongo è questa, quanto si può parlare di style symbol quando nelle nostre scelte facciamo ricadere prodotti comunque di massa o, come nel caso di Bvlgari d'elite?  Non sarebbe forse più interessante parlare di Individual Style e iniziare a operare scelte più distintive e personali? Scelte in cui gli oggetti tornino a espriemere e a comunicare un valore-simbolo realmente distintivo?  Oggetti comunicativi nella forma e nella potenza della materia.


 Bvulgari, B.zero1, anello in oro rosa e acciaio
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Bvulgari, B.zero1, anelli in oro e ceramica bianca o nera e oro e acciaio











 

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