venerdì 25 febbraio 2011
Vhils - Alexandre Farto, Street Art or vandalism Sculpture? Anyway creative destruction
Alexandre Farto, conosciuto anche come Vhils, vive e lavora a Londra.
Per certi versi l'arte di Vhils è molto simile al concetto di Parkour, disciplina estrema nata in Francia alla fine degli anni '80 in cui ogni ostacolo può essere superato adattando il proprio corpo all'ambiente circostante.
La forma espressiva di Alexandre Farto è forte, affascinante, ciò che rende maggiormente il valore del suo lavoro è vedere direttamente come ralizza le sue opere:
Ultimamente Vhils, come accennato in precedenza, ha provato a sperimentare nuovi progetti, utilizzando l’esplosivo come strumento artistico.
Di origine portoghese, inizia la sua attività coi graffiti alla fine del 1990. Cresciuto a Lisbona, nel periodo appena successivo alla fine del fascismo portoghese, inizia a scalfire i muri della città con scalpello, acidi e strumenti brutali, rimpiazzando i manifesti pubblicitari strappati con immagini di volti umani sconosciuti, ma fortemente espressivi.
Essere cresciuto nella zona industriale della capitale, dove nascono i movimenti politici di estrema sinistra, influenza profondamente Vhils.La fine dell’Estado Novo (movimento fascista), segnò l'instaurazione della democrazia: nelle strade iniziarono a comparire murales, dipinti e stencil, segnale della riappropriazione del territorio dei cittadini; un movimento unico di pittura urbana popolare, anche se analogo per certi versi al muralismo messicano. "... secondo l’analisi dello stesso Farto, quando l’orientamento sempre più a sinistra del paese iniziò a far pensare al Portogallo come ad una Cuba europea, l’Europa occidentale e gli Stati Uniti, facilitando l’avvento di una democrazia di centro-destra, riportarono il Portogallo su una strada più moderata.
Questa svolta politica scatenò un forte contrasto, soprattutto a Lisbona, dove i murales, con la loro utopistica carica rivoluzionaria, si scontravano con la crescente presenza di manifesti e cartelloni pubblicitari che promuovevano beni di consumo. In quel momento nessuno si rese conto del valore e del significato di quei murales, che si avviavano ad un inevitabile abbandono, ma che però avevano rappresentato comunque il desiderio di rivendicare un mondo migliore." (Dabbicco Linda)
In una Lisbona dal forte fervore creativo, in cui pochi sono i collezionisti e i galleristi, Farto utilizza materiali trovati in situ, spesso utilizzando la superficie dei vecchi murales abbandonati e dimenticati, strappa cartelloni pubblicitari, trasforma i muri facendo emergere le sue immagini, che prendono vita dall'intonaco scorticato con lo scalpello, dagli acidi (ultimamente anche con l'esplosivo), vernici a spruzzo, candeggina. Emergono i volti delle persone vere, quelle che abitano il tessuto urbano, in stencil che sono tutt'uno con la superficie murale, in un'opera mai completamente gestita dall'artista e che per questo rende conto della mutevolezza della natura.
In una Lisbona dal forte fervore creativo, in cui pochi sono i collezionisti e i galleristi, Farto utilizza materiali trovati in situ, spesso utilizzando la superficie dei vecchi murales abbandonati e dimenticati, strappa cartelloni pubblicitari, trasforma i muri facendo emergere le sue immagini, che prendono vita dall'intonaco scorticato con lo scalpello, dagli acidi (ultimamente anche con l'esplosivo), vernici a spruzzo, candeggina. Emergono i volti delle persone vere, quelle che abitano il tessuto urbano, in stencil che sono tutt'uno con la superficie murale, in un'opera mai completamente gestita dall'artista e che per questo rende conto della mutevolezza della natura.
Per certi versi l'arte di Vhils è molto simile al concetto di Parkour, disciplina estrema nata in Francia alla fine degli anni '80 in cui ogni ostacolo può essere superato adattando il proprio corpo all'ambiente circostante.
La forma espressiva di Alexandre Farto è forte, affascinante, ciò che rende maggiormente il valore del suo lavoro è vedere direttamente come ralizza le sue opere:
Ultimamente Vhils, come accennato in precedenza, ha provato a sperimentare nuovi progetti, utilizzando l’esplosivo come strumento artistico.
giovedì 24 febbraio 2011
mercoledì 16 febbraio 2011
Pazzo
"Un Pazzo è un disadattato, un ribelle, un combina guai. è disordinato, scapestrato, incosciente. ride quando tutti piangono e piange quando tutti ridono. Un Pazzo vede il mondo in maniera differente lo vive in modo differente e per questo è... un diverso. Un Pazzo non ama le regole, e non ha rispetto per lo status quo. Un pazzo tragredisce, osa, va contro corrente. Puoi elogiarlo o non essere d'accordo con lui, puoi seguirlo o citarlo. Puoi non credergli, puoi glorificarlo ma l'unica cosa che non puoi fare è: IGNORARLO! Perchè sono i Pazzi che cambiano le cose, che cambiano la vita: immaginano, inventano, curano esplorano, creano, ispirano. Non guardano mai indietro, vanno sempre avanti trascinandosi dietro la pigra e "normale" razza umana. Forse hanno bisogno di essere folli. Chi se non un pazzo può fissare un pezzo di marmo e "vederci" dentro la Pietà. Chi se non un pazzo può vedere in ogni essere umano un fratello. Chi se non un pazzo può sedere in silenzio e ascoltare una canzone mai scritta o una musica mai suonata. Quando la massa vede in te un Pazzo e folli le cose che dici, folli le cose che pensi, folli le cose che fai, allora sorridi e guardandoti allo specchio inchinati: sei davanti a un Genio. Perchè coloro che sono abbastanza folli da pensare di cambiare il mondo, sono quelli che poi lo fanno...". Mohandas Gandhi (1869-1948)
martedì 15 febbraio 2011
La ricchezza delle idee
Parafrasando le parole di Damien Hirst: "...di idee se ne possono avere a migliaia e non costano nulla"...
Spesso le idee e i sogni vengono dimenticati, specialmente in Italia in questo momento di profonda tristezza morale ed etica.
L'Italia rimane, comunque, una fonte inesauribile: spunti, idee, bellezze, genialità.
L'Italia è Storia, Cultura, Arte... storia, cultura, arte fatte dalle Persone.
Quando un Sistema è fragile non è un obbligo seguirlo; quando non sono più forti i Valori, non vuol dire che questi non esistano.
Riappropriamoci della capacità di creare, perché creare è dare vita al nuovo, è cambiamento, è coraggio.
Nel momento della facilità/fragilità, dell'apparenza e del vuoto, torniamo ad essere Persone forti 'di Noi' e 'in Noi', capaci di dare contributi, di progettare il Nuovo.
Spesso le idee e i sogni vengono dimenticati, specialmente in Italia in questo momento di profonda tristezza morale ed etica.
L'Italia rimane, comunque, una fonte inesauribile: spunti, idee, bellezze, genialità.
L'Italia è Storia, Cultura, Arte... storia, cultura, arte fatte dalle Persone.
Quando un Sistema è fragile non è un obbligo seguirlo; quando non sono più forti i Valori, non vuol dire che questi non esistano.
Riappropriamoci della capacità di creare, perché creare è dare vita al nuovo, è cambiamento, è coraggio.
Nel momento della facilità/fragilità, dell'apparenza e del vuoto, torniamo ad essere Persone forti 'di Noi' e 'in Noi', capaci di dare contributi, di progettare il Nuovo.
mercoledì 9 febbraio 2011
Li Xiaofeng
L'artista cinese celebre per i suoi "abiti" in ceramica, entra a far parte del team creativo del brand del coccodrillo per una polo in limited edition.
È proprio la vena artistica di Li Xiaofeng ad aver ispirato l'ultimo modello che Lacoste ha prodotto. L'artista cinese, infatti, è famoso in tutto il mondo per le sue creazioni in ceramica. A parlare di creazioni in ceramica vien da pensare a vasi o altri arredi per la casa, ma quello che Li Xiaofeng fa è unico nel suo genere. L'artista infatti partendo da frammenti di oggetti d'antiquariato appartenuti alle dinastie song, ming, yuan e qing, e rinvenuti negli scavi archeologici realizza straordinari "capi d'abbigliamento" di inestimabile valore nel delicato materiale.
Lacoste ha commissionato proprio a Li Xiaofeng la realizzazione di una speciale rivisitazione della storica polo L1212, fiore all'occhiello del marchio di abbigliamento del coccodrillo che ha dato inizio ufficialmente negli anni '20 l'avventura di Lacoste.
Una vera e propria sfida per l'artista cinese che, non potendo esportare antichi manufatti perché vietato dalla legge del suo Paese, ha dovuto creare i suoi personali artefatti adornandoli con i loghi di Lacoste per poi farli in pezzi e infine procedere con la commissione.
Il risultato è una polo di porcellana -la più cara al mondo secondo il famoso marchio- messa insieme in una sorta di puzzle durato 3 mesi che ha unito ben 317 pezzi. Proprio guardando al progetto dell'artista cinese, Lacoste ha poi ideato una stampa speciale -realizzata con fotografie digitali di pezzi autentici e realmente esistiti nel quindicesimo e sedicesimo secolo dal periodo Kangxi della dinastia dei Qing- con la quale produrre 20000 esemplari di una polo sia in versione maschile che femminile, da inserire nella serie Holiday 2010 Collector.
È proprio la vena artistica di Li Xiaofeng ad aver ispirato l'ultimo modello che Lacoste ha prodotto. L'artista cinese, infatti, è famoso in tutto il mondo per le sue creazioni in ceramica. A parlare di creazioni in ceramica vien da pensare a vasi o altri arredi per la casa, ma quello che Li Xiaofeng fa è unico nel suo genere. L'artista infatti partendo da frammenti di oggetti d'antiquariato appartenuti alle dinastie song, ming, yuan e qing, e rinvenuti negli scavi archeologici realizza straordinari "capi d'abbigliamento" di inestimabile valore nel delicato materiale.
Lacoste ha commissionato proprio a Li Xiaofeng la realizzazione di una speciale rivisitazione della storica polo L1212, fiore all'occhiello del marchio di abbigliamento del coccodrillo che ha dato inizio ufficialmente negli anni '20 l'avventura di Lacoste.
Una vera e propria sfida per l'artista cinese che, non potendo esportare antichi manufatti perché vietato dalla legge del suo Paese, ha dovuto creare i suoi personali artefatti adornandoli con i loghi di Lacoste per poi farli in pezzi e infine procedere con la commissione.
Il risultato è una polo di porcellana -la più cara al mondo secondo il famoso marchio- messa insieme in una sorta di puzzle durato 3 mesi che ha unito ben 317 pezzi. Proprio guardando al progetto dell'artista cinese, Lacoste ha poi ideato una stampa speciale -realizzata con fotografie digitali di pezzi autentici e realmente esistiti nel quindicesimo e sedicesimo secolo dal periodo Kangxi della dinastia dei Qing- con la quale produrre 20000 esemplari di una polo sia in versione maschile che femminile, da inserire nella serie Holiday 2010 Collector.
Danilo Busia - tra ossesione e lirica emozione
Affascina del tratto disegnato il legame immediato tra mano e mente, senza mediazione alcuna. Mani e mente che segnano, tracciano impressione, immagine, idea, ma anche progetto e creatività nel suo divenire.
Danilo Busia narra, attraverso i segni tracciati sulla carta, il suo racconto irreale, intimo.
Il disegno è, per Danilo, strumento, ma anche forma artistica autonoma, espressione poetica e delicatezza. Immagini che nascono dall'osservazione del quotidiano, dall'osservazione dei particolari nei gesti, negli atteggiamenti o dall'influenzarsi reciproco di spazio e corpo. Sfumature di colore e sfumature di pensiero. Soggetti ambigui, ibridi, giocati tra manie e ossessioni del quotidiano, nella sospensione dello spazio disegnato, giocati nella metamorfosi dell'umano e dell'oggetto. Immagini, talvolta, quasi ieratiche e solenni, senza dubbio icone di uno stato, ma anche simbolo e metafora della presa di coscienza del mondo nel suo fluire... e della nostra partecipazione a questo...
Danilo Busia vive e lavora a Novellara, Reggio Emilia
D.G.M. Disegni geneticamente modificati, Metamorfosi, matita su cartoncino |
Culla Piana, matita e pastelli su cartoncino |
Isola, matita e pastelli su cartoncino |
Signorina, matita e pastelli su cartoncino |
Leggerezza, matita e acquerello su cartoncino |
danilobusia@libero.it
Iscriviti a:
Post (Atom)